domenica 11 novembre 2007

La mia New York


E' difficile da raccontare con le parole quello che ho vissuto.. New York in sè, e la sua maratona in particolare, rappresentano qualcosa di sconvolgente, che ti rimane marchiato nell'anima! La città ti avvolge con le sue milioni di braccia lungo le strade. Abbraccia i top runners, eleganti e potenti nel loro gesto, e anche quelli come noi, i Mathias le Aline, i Daniele e i Nicola, che corrono confusi insieme a tanti altri nomi, nella mischia, in fondo....
Ciascuno di noi corridori ha una storia da raccontare, appena celata dalla faccia sorridente delle prime miglia, o dalle smorfie delle ultime..e loro, i newyorkesi, questo lo capiscono..incitano tutti allo stesso modo, sanno che dietro ai runners c'è una ragione profonda che li spinge a macinare miglia su miglia, e anche se non la conoscono, la rispettano!
Chi l'avrebbe detto, per quanto mi riguarda,se corro con la memoria al mio passato, di potermi ritrovare su quella linea di partenza..
Ricordo ora tutto quasi con dolcezza: scherzi del destino, reagire ad un vaccino quello dell'antipolio all'età di 5 mesi, una poliomelite spastica alla parte destra del corpo..e qualche inconveniente, un piede equino ad esempio, allungato solo a 4 anni grazie ad un accurato tagliuzzamento del tendine d'Achille, tutt'ora la non completa rotazione del piede destro..io correre? ma se a scuola per questo dannato problema, durante la fase dello sviluppo, l'ora di educazione fisica la vedevo dalla panchina...eppure..sono lì, cavolo, sul ponte di Verrazzano..io uguale agli altri, la mia storia una tra le tante..
Elicotteri in cielo ci ricordano che siamo in diretta su decine di emittenti, mancano pochi minuti al via e io lì vicino ai pace maker delle 4h15m/4h30m..ho appena salutato con un abbraccio mia sorella che partirà più indietro..con lei ho condiviso tutta quest'avventura, comprese le ore che non passavano mai dell'alba..accampati sui prati, sdraiati a trovare le energie, a mangiare..a fare le file per i bagni.. e l'adrenalina che sale sale..
Poi piano piano la gente inizia a camminare, davanti il cannone ha dato il via, ma qui in fondo ci vorrà ancora molto tempo..minuti interminabili, in cui sei alzato in punta di piedi a vedere se là in lontananza le migliaia di persone che ti precedono, stanno iniziando a correre..
Quando imbocco il ponte e inizio ad accennare i primi passi di corsa è già passato un quarto d'ora circa.. ci son dentro, è iniziata la mia maratona di New York..faccio in tempo a fare un km e sulla discesa del Verrazzano, l'ennesimo bisogno fisiologico mi si presenta in tutta la sua urgenza..siamo ancora sul ponte, molti runners con ugual problema si spostano a lato e fanno pit stop..li imito, ma lo stato emotivo mi gioca un brutto scherzo e passa più di un minuto prima che mi reinfili definitivamente nella corrente dei corridori..
E' bello correre insieme agli altri, è la prima volta per me e guardo quasi con stupore i miei compagni di avventura, chissà loro come si sentono, poi finisce il ponte e New York ci mangia:l'impatto con Brooklyn è caldissimo!..il nome sulla maglietta mi rende protagonista, mi chiamano, storpiano il mio nome "Mathaas"..
Io corro sul lato della strada e do il cinque a decine di persone.Mi sento quasi un eroe per qualche istante, durante le frazioni di secondo in cui io e i supporters incrociamo gli sguardi..
Passano i km che neanche me ne accorgo, ho un ritmo lento,freno a mano tirato, oggi importa solo arrivare e assaporare ogni istante di questo sogno..l'orologio lo guardo pochissimo, tanto ci pensa il microchip attaccato alla scarpa a notificare a fidanzata, parenti e amici, come sto andando... dopo una quarantina di minuti una mano sulla spalla, è l'amico Daniele, contento del suo ginocchio che ancora regge..si sta divertendo anche lui..e poi poco più avanti Nicola..con il quale ci faremo compagnia, a momenti alterni, per almeno 22 km..
"Aizzare" il pubblico stanca, così ogni tanto mi rintano in mezzo al gruppo, devo durare a lungo e sarebbe un peccato afflosciarsi prima del tempo..
Sfilano decine di complessini, suonano musica che ti galvanizza e ti spinge in avanti come una molla. Personaggi improbabili, vestiti in modo stravagande, mi superano..ho visto superman passarmi baldanzoso, l'ho risuperato qualche km dopo mentre andava al passo!...sarà incappato in un rifornimento alla criptonite :-)
I rifornimenti..drammatici momenti per me..bere da un bicchiere di carta in corsa è operazione tutt'altro che semplice, la prima sorsata anzichè in bocca finisce automaticamente in faccia, sono tutto appicicaticcio di gatorade..inevitabilmente freno per riuscire a bere qualcosa ed è in questi istanti che Nicola mi raggiunge o allunga..lui ha una macchina fotografica di quelle usa e getta, ogni tanto mi fa scattare in avanti e girarmi a fargli foto..saranno uscite chissà come.. parlando con il mio compagno di sofferenze passiamo il Polansky Bridge..la mezza maratona, con la quale ci immettiamo nel Queens..chiaccherare distrae dalla sofferenza, anche se ogni tanto Super Bond (soppranome di Nicola) fa delle uscite angoscianti.."mancano ancora 20 km oh"... :-)
Il percorso fino a quel momento è stato solo apparentemente piatto..in realtà queste strade americane sono tutte un sinuoso sali e scendi..ci sono dei tratti in cui la strada sale in modo continuo, come nei pressi del quartiere ebraico..che strani a proposito i tipi con la barba lunga..a loro non è che fregasse molto della maratona e infatti in questo tratto ho notato un brusco calo di pubblico..
Dopo il Polansky bridge è tutta un'attesa..so che sta per arrivare il ponte maledetto, lo spartiacque tra la maratona spensierata e quella di fatica, il Queensborought bridge..lo vedo da lontano..la strada ha un andamento per cui si possono notare le teste dei corridori davanti che stanno iniziando la salita del ponte.. siamo attorno al 26° km.. passi dall'incitamento al silenzio, solo il rumore dei passi dei corridori..
La prima parte del ponte è al buio, dentro la galleria..c'è chi urla, chi intona l'inno americano..poi si esce dalla galleria e alla nostra sinistra Manhattan e il suo skyline..ma non fai in tempo a godere di questo panorama, che potenti raffiche di vento gelido ti prendono trasversalmente, capisci qui tutta la durezza del ponte, e non sei neanche alla cima..c'è chi inizia a camminare..io mi sento ancora bene e chiedo permesso, supero pace makers scoppiati (ma non dovevano tenere un certo passo? ce ne fosse uno che ha tenuto il ritmo che aveva indicato sulla maglietta!!)..sulla discesa cartelli simpatici dell'organizzazione ci ricordano che "Ora viene la parte più facile"...ironizzano!
Scesi dal ponte è il delirio, lo scenario cambia..la strada si allarga, siamo sulla First avenue, in piena Manhattan ( dal nome indiano isola delle colline :( ) e le persone ai lati delle strade si sono moltiplicate a dismisura, è tifo da stadio allo stato puro, un attimo di commozione, condito dalla voglia di accellerare, aumento leggermente..è qui su questa lunga strada che porta al Bronx che qualche km dopo, attorno al 30° perdo di vista Nicola..ora sono solo..sale e scende la First avenue..in modo molto più accentuato..le gambe inizio a sentirle...sono dure, ma vado.. Sto sul lato destro della strada, supero centinaia di persone che camminano, sono in perenne corsia di sorpasso.. il Bronx al 32°km ci da il benvenuto..lo si raggiunge con l'ennesimo ponte, quanto li odio i ponti..case colorate di viola, musica di rocky..non manca molto, le signorine del gatorade scandiscono le miglia alla fine.. si rientra in Manhattan ad Harlem, ho freddo e un pò di fame..già qualche km prima avevo accettato delle banane dal pubblico..accetto anche degli spicchi di arancia, che succhio avidamente..si scende verso central Park..
35°km, scene di disperazione ai lati della strada..una runner è stesa sul marciapiede e si contorce piangendo..è circondata dai medici..capisco tutto il suo dramma, manca così poco all'arrivo e una crisi fortissima la sta costrigendo al ritiro..penso a mia sorella, chissà dove sarà in questo momento..spero che a lei vada tutto bene!
Cala la luce, la vista degli alberi di central park attenua la sofferenza delle mie gambe che stanno diventando blocchetti..ma supero continuo a superare persone, non mi ferma più nessuno..sono alla resa dei conti,ho rotto ogni argine..Sono quel ragazzo seduto sulla panchina durante le ore di ginnastica, che ora si sta prendendo la rivincita..fate largo, ho corso meno di voi..ho tanta strada da recuperarvi, lo faccio così, a mio modo..
Una carica interiore più forte di qualsiasi sofferenza mi spinge in avanti, la sofferenza in fondo come scrivono qui sui cartelli è temporanea..quello che rimarrà per sempre sarà l'impresa che sto per compiere!
.. Le gambe non le sento più..supero i miei limiti, i 36 km dell'allenamento..i 37 e così via..e in un soffio sono sopra i 40, mi trovo in un equilibrio fragilissimo, se accellerassi di solo qualche secondo mi partirebbero i crampi, mi sento un vaso di cristallo, ma Columbus circle è là, lo vedo..è là che si svolta dentro il parco e da lì mancano poche centinaia di metri.. mi viene da piangere ma non ho lacrime, sono tutte scivolate via col sudore, ma mi commuovo eccome se lo faccio..lo vedo il traguardo, in un istante penso alla mia vita, a quanto in fondo sono fortunato se sono qui..alzo le braccia al cielo, mi porto le mani al volto, immortalato in fotografie che rimarranno per sempre.


Un pensiero va alle persone che amo, che erano dall'altra parte dell'oceano a tifare per me, a loro dedico questa gara 4h37min33sec
Mathias, 27 anni, maratoneta.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Thio...complimenti davvero!!!

Ele ha detto...

Amore mi hai commosso...sei un GRANDE e come ti ho già detto sii sempre così..NON ARRENDERTI MAI!!

Daniele ha detto...

Emozionante, bellissimo. Contento di averti conosciuto e di aver condiviso con te questa impresa!

rafcos ha detto...

Davvero un ottimo resoconto! Commovente (per davvero) la prima parte, esaltante ed emozionante la seconda. Sapevo che ce l'avresti fatta a tagliare il traguardo. Spero di poter sentire presto dal vivo il tuo racconto e di vedere altre foto!!
E adesso?

Anonimo ha detto...

Bella tio! Tantissimi complimenti! Sono molto contento per te e anche un po' invidioso. Io sono ancora con le stampelle, fra una settimana potrò camminare e fra 3 mesi correre... ce la dovrei fare per Novembre prossimo...

Anonimo ha detto...

Bravoooooooooooo!

Daniele Addis ha detto...

Strepitoso Tio, ci hai regalato grandi emozioni! Oramai poi è assodato, quando dici una cosa la fai! Ora ti ricordo il tuo prossimo obiettivo: portare Goleo sull'Everest :)))... questa la capiamo solo io e te!
Heil Zazen!

tioElalla ha detto...

ti leggo e pingo come una matta. Ciao fratello maratoneta.Aline

Anonimo ha detto...

COMPLIMENTI DALLA REPUBBLICA PIU' ANTICA DEL MONDO...
CIAO.
FILIPPO
http://filipposarti.blogspot.com/

Furio ha detto...

Missione compiuta Mathias, complimenti per l'ottimo tempo!

Anonimo ha detto...

minchia Matty', sei un pazzo!!! ce l'hai fatta!!! complimenti... ora però ridedicati alla bici così magari facciamo qualche GRAN FONDO insieme! cosa ne dici? sarebbe bello, sopratutto per me visto che tu, tra i tuoi risultati puoi annoverare "LA MARATONA DI NEW YORK"!!!! sUPER BRAVISSIMO,sopratutto per la tenacia, la volontà e la determinazione granitica! bravo ancora, ELIO

Anonimo ha detto...

Ringrazio a tutti dei complimenti amici, conoscenti e supporters di tutto il globo terracqueo..prennuncio che questo fine settimana dovrebbe esser pronto anche il racconto di Aline, l'ha scritto, ma lo vuole correggere e la devo aiutare a mettere le foto..a raffaele che mi chiede "e adesso?"..sto pensando di iscrivermi all'Alghero marathon, per correre in compagnia di qualcuno ogni tanto..e anche di ritornare a far qualche bel giro in bici (con andrea ed elio..e anche con ele :) ).. insomma non mi crogiolerò solamente sugli allori..

Anonimo ha detto...

Complimentoni!!! sapevamo che ce l'avresti fatta ma dubitavo della tua vena poetica con la quale hai scritto la tua storia!! bravvvvo! il giorno della maratona anche io ti ho pensato e curioso sono andato a vedere i tuoi passaggi che però a me nn venivano visualizzati!! sigh! e la rai non ti ha manco degnato di una ripresina caz!
Cmq nn è vero che stavi in panchina nelle ore di ginnastica perchè ben ricordo di averti ingaggiato come mia ala sinistra nelle partite di calcetto!!!... nel calcio sì che avresti avuto successo altro che maratona!... ancora complimenti poi ci farai vedere qualche foto, complimenti anche ai tuoi compagni di avventura... a proposito me lo hai salutato linus?

Anonimo ha detto...

Bravo Mathias,veramente una grande prova, ho letto anche il tuo racconto è stato emozionante, bisogna essere fieri di queste grandi prove....

furiasarda ha detto...

Già troppi commenti tio! Ci vuole già un altro post: l'argomento ovviamente è... in cosa esagererai l'anno prossimo?

Anonimo ha detto...

grande

Anonimo ha detto...

Grandissimo Tio!!!!!!Hai dato u grandissimo esempio del fatto che nella vita bisogna sempre lottare per arrivare ai traguardi ambiti...,e tu da grande lottatore quale sei sempre stato,hai raggiunto anche questo!!!continua ad essere sempre caparbio e a raggiungere sempre nuovi meravigliosi traguardi!!!!esempi positivi come te c'è ne sono ben pochi oggigiorno...per cui "Pirata" Tio continua a farci sognare con le tue imprese!!!!!

monica ha detto...

leggo il tuo post con qualche mese di ritardo, e l'emozione che mi hai dato e' stata molto forte...mi hai fatto piangere mannaggia!! bravo, bravissimo!!!

Anonimo ha detto...

L'ho letto solo ora: quasi due ani di ritardo!!!!
Sono anch'io maratoneta (senza aver mai corso a NY), ho letto tanti resoconti, ma il tuo mi ha toccato il cuore: la foto delle tue lacrime all'arrivo, mi hanno davvero commosso. Grazie per queste emozioni e complimenti... con due anni di ritardo.
Ciao
Francesco dalla provincia di Parma